LA MEDITAZIONE, PERCHÈ È IMPORTANTE E COME FUNZIONA

LA MEDITAZIONE, PERCHÈ È IMPORTANTE E COME FUNZIONA

La meditazione attiene agli stati più profondi dell’Essere.
In questo articolo una guida alla pratica e ai suoi effetti.

Nel corso degli anni ho adottato tante forme di meditazione. Non ci sono grandi differenze, perché lo spirito con cui si medita è valido e uguale per tutte, alla stessa maniera. La meditazione è ormai per me l’essenza della mia stessa sopravvivenza, come il mangiare e il dormire, non potrei mai vivere senza di essa. È ciò che mi fa sentire e vivere in contatto con l’Unità, la Fonte, l’Energia Suprema.

Questo articolo vuol essere una piccola guida alla meditazione e agli effetti positivi che ne scaturiscono.

CHE COS’È LA MEDITAZIONE

Il termine meditazione deriva dalla radice “med” che indica riflessione, ma anche cura. Infatti è la stessa radice delle parole “medico”, “medicina”, “medicamento”. La meditazione è dunque uno stato di contemplazione, di concentrazione profonda, ma che può anche significare una forma di cura per l’uomo. Una cura non di carattere fisico, ma che attiene agli strati più sottili e profondi del suo Essere.

Per me la meditazione significa proprio questo: qualcosa di magico e misterioso che mi porta oltre i cinque sensi fisici, oltre il mio corpo fisico, oltre il tempo e oltre lo spazio, oltre il riflesso dello specchio che è la nostra normale esistenza, dandomi costantemente l’opportunità di entrare in contatto con la mia parte più profonda, con un mondo inesplorato, che mi stupisce e mi incanta tutte le volte.

E difatti la meditazione è così alla portata di tutti da essere lo strumento per eccellenza, il mezzo migliore per entrare in sintonia con tutti i nostri piani di esistenza, fisico, mentale, emozionale e spirituale. Di norma si crede che questa disciplina sia prerogativa solo della spiritualità o vada a sviluppare la parte spirituale dell’essere umano.

Questo concetto è corretto, ma non dobbiamo dimenticare che tutti i livelli dell’esistenza sono assolutamente collegati e correlati tra loro, essendo noi esseri multidimensionali da un punto di vista olistico. Pertanto, praticando la meditazione, andremo a sviluppare non solo la parte spirituale, ma anche quella fisica, che ne beneficerà in termini di riduzione dello stress, senso di benessere con il miglioramento dell’umore.

Ma anche quella emozionale, rendendoci partecipi “cum passione” della nostra e dell’altrui sfera emotiva, permettendoci di entrare in miglior sintonia con le persone che ci circondano. Ma anche mentale, apportando maggior chiarezza e concentrazione, sviluppando l’attenzione e la creatività.

La meditazione, perché é importante e come funziona

COME FUNZIONA LA MEDITAZIONE

Durante la meditazione la parte sinistra del cervello abbassa le proprie frequenze lasciando emergere la sua parte destra. L’emisfero sinistro è preposto all’attività razionale e a tutto ciò che ne concerne: la logica, il linguaggio, la matematica, la critica, il senso del tempo e dello spazio. L’emisfero destro è lo strumento della creatività, dell’immaginazione, della fantasia, dell’intuizione e della ricettività.

I due emisferi, separati da un corpo calloso chiamato membrana centrale, sembra che apparentemente non abbiano alcun dialogo tra loro. Quasi ognuno a se stante a dominare ognuno per conto proprio le attività che gli competono. In realtà però non è proprio così. I due emisferi sono strettamente collegati tra loro anche se, a seconda del lavoro che stiamo svolgendo, ne emerge sempre più uno rispetto all’altro.

IL LINGUAGGIO DELL’ANIMA

La meditazione è quindi la forma più semplice per aprirci alle nuove potenzialità, lasciando emergere il linguaggio dell’Anima, quella parte sempre taciuta e inascoltata che invece ha al suo interno infinite possibilità. Il tutto a costo zero, perché non facciamo altro che utilizzare quello che già possediamo, il nostro cervello nella sua espressione totale.
Ma su cosa è bene meditare, quale deve essere l’oggetto della meditazione?

LA VISUALIZZAZIONE

Prima di vedere su cosa si può focalizzare la nostra meditazione, bisogna prima descrivere che cosa è la “visualizzazione”. Per visualizzazione si intende quella pratica svolta ad occhi chiusi, durante la quale si cerca di richiamare alla nostra mente oggetti o situazioni a noi già conosciuti, ma che vengono osservati non con gli occhi fisici, bensì con gli occhi della mente, con l’immaginazione.

Pratichiamo sempre, davvero sempre, la visualizzazione ogni giorno, in forma inconsapevole. Quando qualcuno ci descrive una sua esperienza, noi ce la immaginiamo nella nostra mente, e più fervida essa sarà, maggiori dettagli aggiungeremo alla nostra visualizzazione. Se andiamo a ripescare un ricordo, useremo sempre questo sistema di visualizzare quel determinato avvenimento o persona o luogo.

Durante la vista oggettiva, attraverso l’uso dei nostri occhi, le immagini vengono inviate direttamente dal mondo esterno, reale, attraverso il nervo ottico all’emisfero cerebrale sinistro che le traduce con quello che vediamo. Durante la visualizzazione, invece, le immagini vengono trasmesse dall’emisfero destro del cervello a quello sinistro, il quale lo stesso le decodifica, ma senza avere ricevuto le informazioni dal sistema nervoso.
La visualizzazione sarà sempre molto personale e soggettiva.

L’IMPORTANZA DELL’IMMAGINAZIONE

Ognuno di noi richiamerà alla propria mente il ricordo, per esempio, di una rosa in forma del tutto personale, chi di colore rosso, chi gialla, chi bianca o chi screziata, per non parlare di chi aggiungerà il gambo con le spine o chi la vedrà accanto ad un bocciolo, o chi la vedrà nella sua pianta originale. Infinite immagini di uno stesso oggetto, tutte quante valide, che dipendono solo dall’immaginazione di ognuno.

La visualizzazione è dunque una pratica che nasce dall’immaginazione e dalla fantasia. Ciò che è importante è che ci appartiene da sempre, nonostante senta spesso dire “non sono capace a visualizzare, non so come fare”. Non è davvero possibile! Fa parte di noi, è l’attività primaria del nostro cervello destro, della nostra Anima, del nostro essere umano.
L’equivoco, secondo la mia esperienza, nasce semmai dalla differenza tra “visualizzazione” e “visione”.

La visualizzazione è sempre in forma consapevole e cosciente, sono io che decido come visualizzare un oggetto, anche sulla base di quelle che sono sia la mia esperienza diretta e oggettiva dell’oggetto che la mia cultura. La visione invece è qualcosa che arriva alla mia mente, non si sa bene da dove, in maniera del tutto inconsapevole e senza che la mia coscienza l’abbia richiamata.

EFFETTI POSITIVI DELLA MEDITAZIONE

Gli effetti positivi della meditazione sono innumerevoli. Centinaia di ricerche in proposito concordano nell’affermare che può aiutare a ridurre lo stress, gli stati d’ansia perché capace di calmare e rilassare, riducendo così anche gli stati depressivi e la paura, e stabilizzando l’umore.

Ciò che ne consegue é un aumentato senso di benessere oltre che uno sviluppo delle facoltà mentali, perché si sviluppano le connessioni neurali e di conseguenza la concentrazione, specie nel lavoro, nello studio e nell’attività sportiva, e in generale in tutte quelle attività che richiedono impegno mentale. Inoltre sviluppa consapevolezza e rende più chiara la visione di ciò che vogliamo, ora e in futuro.

Esistono anche dei benefici fisici, quali il miglioramento della postura, perché ci insegna a tenere dritta la schiena, e la capacità di gestire il dolore cronico.

METTERSI IN ASCOLTO

Riassumendo, ciò che conta maggiormente per meditare è uno stato interiore, la voglia di trovare la centratura in noi stessi, il desiderio di raggiungere una maggior consapevolezza del nostro Essere, di comprendere che ciò che conta maggiormente è l’essere presenti a noi stessi. Meditare significa non farci prendere da quello che è accaduto ieri o su quello che sarà domani, lasciare andare ciò che non ci serve più e focalizzarci sullo stato presente, sul qui e ora, mettendoci in uno stato di ascolto.

Serenella D’Ercole
ricercatrice spirituale e life coach

SPIRITO, ANIMA E MATERIA: I DIVERSI PIANI DELL’ESISTENZA

SPIRITO, ANIMA E MATERIA: I DIVERSI PIANI DELL’ESISTENZA

Spirito, anima e materia: cosa le differenzia? E come averne consapevolezza? Facciamo luce sul loro significato, sulle connessioni, e sulle differenze che le caratterizzano.

Se ci riferiamo alle varie dottrine religiose, ognuna di queste darà una propria descrizione su quelle che sono le peculiarità dello spirito e dell’anima, con proprie differenze e diversità. Mi baso piuttosto sui miei decennali studi e, soprattutto, sulla mia esperienza personale. Perché tanto è proprio l’esperienza che conta, il proprio sentire e la propria percezione. Può essere che quello che sto per dirvi ricalchi in qualche maniera una dottrina religiosa piuttosto che un’altra, oppure che sia un mix di una con le altre. Non è poi così importante. L’importante è sperimentare sempre, essere curiosi della vita come della vita oltre la vita, del materiale come dell’immateriale, perché tutto fa parte della nostra esistenza.

SPIRITO E ANIMA

Lo Spirito e l’Anima non sono la stessa cosa e non andrebbero confuse. Sono convinta che esiste un Dio, una Fonte Energetica, un Uno al di sopra di tutto e tutti. È l’Unità Divina che non abita in alcun luogo e in alcun tempo, perché “È”. Esiste di per sé da sempre, nell’eternità e per l’eternità. La Fonte Divina non ha confini né spaziali né temporali, è infinita e non può essere racchiusa in alcun termine o aggettivo, sarebbero sempre troppo riduttivi. Ma se proprio dobbiamo, allora potremmo dire che è Amore puro. Amore è un concetto del tutto terreno che mettiamo sempre a confronto con ciò che non lo è e che non lo rappresenta.

Lo Spirito è proprio un’emanazione divina, una parte che la Fonte ha voluto condividere, essendo infinita. Una piccola particella del suo Essere vive dentro di noi ed è questa che ci fa sentire in alcuni momenti dell’esistenza come parte del tutto e dell’Amore Divino. Questa Esistenza perfetta e trascendente esiste in ognuno di noi ed è questa particella che fa dell’essere umano a sua volta un creatore, un creatore della propria vita sul piano fisico.

Tutto il creato possiede questa particella, questo frammento di pura Luce. Ognuno a suo modo. Ma tutto è permeato dallo spirito divino. Questo frammento divino è a sua volta infinito, perché è dall’Infinita Luce che ha origine. Diventa solo apparentemente “finito” nel momento in cui alberga nella materia o in un corpo fisico, ma la sua natura di per sé è infinita.

CONNESSIONI E DIFFERENZE

Lo Spirito è strettamente connesso all’Anima. Se vogliamo dare corpo a un’immagine, potremmo descrivere come l’Anima che avvolge lo Spirito, che lo abbraccia. Mi verrebbe in mente il simbolo dello Yin e dello Yang, quelle due figure interamente collegate tra loro, una essenza che appartiene all’altra. Assolutamente dunque interconnesse tra loro. Mentre lo Spirito semplicemente è, l’Anima è vincolata ad un processo di sviluppo, di crescita e di evoluzione.

L’Anima ha una sua propria coscienza ed è capace di provare sentimenti, emozioni, impressioni, impulsi e percezioni. Ogni Anima è intimamente collegata al suo Spirito che la dovrebbe guidare e accompagnare durante il suo processo di crescita. Non è detto però che le due essenze di Spirito e Anima dialoghino tra loro. Si può vivere una vita di sola Anima senza avere coscienza della presenza dello Spirito.

L’Anima nella sua continua evoluzione è sempre guidata dallo Spirito, il frammento dell’emanazione divina, a patto però che la lasci agire in piena e totale libertà per farle raggiungere il più alto livello di maturazione ed evoluzione. L’Anima potrà in ogni momento rivolgersi al Sé Superiore per ricevere consigli, suggerimenti e insegnamenti.

Solo se l’Anima lo desidera potrà rivolgersi allo Spirito, ma non accadrà mai il contrario, perché lo Spirito che esiste di per sé può solo osservare ma non intervenire senza essere interpellato. Nel momento in cui le due essenze di Anima e Spirito si uniscono in uno scambio di informazioni, il processo di perfezionamento dell’Anima può accelerare molto più rapidamente e arrivare prima al suo obiettivo o progetto terreno.

L’Anima è la prospettiva orizzontale dell’uomo nei confronti della vita e del mondo, mentre lo Spirito è la visione verticale dell’uomo dalla prospettiva dell’Unità Divina.

Spirito, anima e materia

ESSERE CONSAPEVOLI

La Materia trova la sua realizzazione solo sul piano fisico, composta da particelle atomiche e subatomiche che la compongono e che non sono visibili all’uomo, essendo energia compressa. Il nostro corpo fisico rientra in questo piano di materialità. È attraverso il nostro corpo che possiamo entrare in contatto con il mondo fisico che abitiamo il quale è solo uno dei tanti possibili ed è quello che noi sperimentiamo quando siamo sulla Terra. Il corpo è dunque solo un mezzo attraverso il quale possiamo sperimentare, con l’uso dei nostri cinque sensi, la realtà che percepiamo e che osserviamo davanti a noi.

L’Anima ha una sua propria coscienza dove immagazzina tutte le esperienze vissute nelle diverse incarnazioni. Quando l’Anima decide di entrare nel mondo materiale ed abitare un corpo fisico, nella maggior parte dei casi dimentica la propria essenza, le proprie antiche memorie e la sua origine. La sua coscienza, proprio per il processo di non ricordo, solo apparentemente si riduce, prendendo per reale solo l’ambiente e le circostanze che sta vivendo. Ecco perché l’essere umano fa più fatica a realizzare lo scopo e l’obiettivo dell’Anima.

OSSERVARE PER COMPRENDERE

Vediamo ora nella pratica che cosa effettivamente accade. Attraverso il nostro corpo entriamo in contatto con il mondo materiale dando luogo a delle esperienze di carattere prettamente fisico. Per fare ciò ci avvaliamo dei nostri cinque sensi, attraverso i quali percepiamo immagini, colori, forme, sapori e suoni.

A questo punto entra in gioco l’Anima che di ogni esperienza fisica ne percepisce le impressioni, le emozioni e le sensazioni che possono essere sia di gioia che di dolore, di piacere o di disperazione, di attrazione o di repulsione. Gli oggetti o le esperienze che sono state percepite con i sensi fisici, per l’Anima acquisiscono un significato particolare e molto soggettivo, sulla base di come le abbia vissute secondo le proprie impressioni.

Le Anime non sono tutte uguali e non percepiscono tutto alla stessa maniera ma a seconda delle proprie esperienze soprattutto emotive. Anche ciò che ci sembra di avere dimenticato come esperienza fisica, l’Anima registra la propria impressione di quel momento nel suo interno, rilasciandola al momento opportuno. Allo Spirito tutto questo processo dell’Anima poco importa, avendo una totale e diversa concezione del cosmo.

Osserva il mondo da un punto più alto, spirituale appunto, valutando le esperienze non più dall’impressione che le hanno determinate, ma dal loro valore intrinseco, che piaccia o meno all’Anima. La valutazione dello Spirito è assolutamente distaccata e imparziale, sulla base dell’ordine naturale del creato.

FACCIAMO UN ESEMPIO

Se durante una passeggiata in campagna osservo da vicino l’operosità di alcune api, il loro modo di volare con destrezza e precisione da una corolla all’altra dei fiori, e vengo improvvisamente punta da una di loro, la prima sensazione è sicuramente quella di dolore, alla quale può fare seguito quella di paura, se non addirittura di panico. L’Anima registra questa esperienza al suo interno e tutte le volte che mi troverò nelle vicinanze di questo insetto proverò la stessa identica emozione di paura, attivando una sensazione di repulsione.

Questo sarà il valore che l’ape avrà per me anche in futuro. Lo Spirito, al contrario, che è totalmente disinteressato all’impressione ricevuta dalla puntura dell’insetto e quindi alle sensazioni immagazzinate dall’Anima, osserva l’ape nel suo ordine naturale, nel posto per esempio che occupa all’interno del regno animale e la sua preziosa funzione su questa terra, senza lasciarsi influenzare da impressioni o sensazioni individuali, in totale assenza di giudizio.

Avrete dunque capito che mentre l’Anima non è uguale per tutti, lo Spirito sì, essendo un’emanazione dall’unica Fonte Divina.

Nonostante i diversi studi e ricerche, siamo ancora molto lontani dal poter definire la sede dove si trovino sia l’Anima che lo Spirito. La maggior parte degli studiosi in campo della filosofia e della psicologia, osservate da un punto di vista spirituale e di crescita interiore, concorda sul fatto che negli esseri umani lo Spirito e il Sé Superiore o super conscio abbiano le stesse caratteristiche, mentre l’Anima trovi la sua sede nell’inconscio o subconscio.

ANIME IN VIAGGIO

Se l’Anima riesce a trovare un contatto, come si diceva, con il Sè Superiore, allora il suo processo di evoluzione si accelera talmente tanto da poter decidere, nella migliore delle ipotesi, di non doversi più reincarnare. Questi contatti avvengono molto raramente sul piano conscio e perché avvengano devono essere fortemente desiderati e consapevolmente realizzati. La buona notizia è che il momento in cui le due essenze possono incontrarsi è durante lo stato Alpha del cervello.

Durante questa fase possono dialogare tra loro, l’Anima può rivolgersi al Sè Superiore e chiedere consigli su come comportarsi, come pensare, come risolvere determinate problematiche, e lo Spirito sarà sempre lì felice e pronto a rispondere ed esaudire ogni richiesta. Se l’Anima non cercherà questo contatto, lo Spirito si asterrà dal prendere iniziative, poiché rispetta in toto la decisone delle Anime, allieve sulla Terra.

In questo contesto è allora molto più chiaro perché il collegamento con il Mondo dello Spirito, sia che avvenga con il nostro Sé Superiore che con gli Esseri di Luce, diventi estremamente determinante e importante per noi. E anche perché questo Mondo sia così interessato a noi, ai nostri pensieri e alle nostre azioni sul piano di esistenza terreno.

LE RISPOSTE ALLE NOSTRE DOMANDE

Mi sono sempre sentita ripetere da insegnanti, maestri e testi che trattassero argomenti di crescita interiore che le risposte sono già dentro di noi. Perché il nostro Spirito, il nostro Sé Superiore sa perché è, perché è infinito. Gli Esseri di Luce sono entità distinte le une dalle altre, ma in quanto emanazione dell’unica Fonte non hanno sostanziale differenza dal frammento di Luce che alberga dentro di noi. Gli esseri umani, se osservati da questa ottica spirituale, non hanno diversità tra loro, sono e siamo tutti emanazione della stessa identica eterna e infinita Luce Divina.

Come si diceva, il momento di contatto tra la nostra Anima e il nostro Spirito è durante lo stato Alpha del cervello, dunque durante la meditazione e anche nel momento poco prima di abbandonarci al sonno profondo. Ne consegue che lo stato meditativo è di fondamentale importanza per trovare il dialogo con il nostro Spirito e poter accedere alle informazioni che aiutino la nostra crescita interiore, spirituale ed evolutiva. Più ci esercitiamo ad entrare in Alpha e più abbiamo le giuste opportunità di incontrare ciò che può fare diventare la nostra vita una vera festa.

Serenella D’Ercole
ricercatrice spirituale e life coach